Come si risolve un bug?

Risposta breve: semplicemente spiegandolo ad un collega

Vi è mai capitato di perdere ore nel risolvere un problema (non per forza legato al mondo dell’informatica e della programmazione, per questo non lo chiamerò bug) e cercare di trovare una soluzione facendosi aiutare da un collega, da una persona che potrebbe darvi qualche idea quale potrebbe essere la causa, e mentre ne state parlando, magicamente, vi viene in mente la soluzione o riuscite ad identificarne la causa…

Oggi ho scoperto che questa fantastica tecnica ha un nome 😀

Viene chiamato “Rubber duck debugging” , una pratica di debugging che consiste nello spiegare ad un papera di plastica, appunto Rubber Duck, il funzionamento di un programma riga per riga, e quindi, facendo emergere eventuali incongruenze.

Il nome viene preso da un storia contenuta nel libro “The Pragmatic Programmer”, disponibile anche in italiano, che comprerò subito…

A me capita tantissime volte di trovare le soluzioni semplicemente parlandone ad una persona estranea al problema, perché ci si trova a guardare il problema da una prospettiva diversa, dovuto al fatto che bisogna spiegarlo a qualcuno che non conosce minimamente il problema.

Far capire qualcosa ad un altra persona ci si adatta alle conoscenze, al linguaggio dell’altra persona e a creare un contesto nel quale, l’altra persona, possa capire a pieno e darci una mano nell’identificare la causa o nel trovare la soluzione.

Morale della favola: ci vorrebbe una paperella di gomma su ogni scrivania di un buon programmatore :), ora vado a comprare anche quella XD e per i più esigenti “Paperella di gomma a forma di unicorno”

Pubblicato da

Enrico Rossomando

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